Esaurimento e fiori di Bach
I fiori di Bach sono applicati nella cura della astenia quando dovuta alla sindrome di adattamento a stress. I fiori di Bach sono rimedi naturali, che derivano dall’omeopatia e sono pertanto privi di effetti collaterali indesiderati. I fiori di Bach non sono invece indicati nelle forme di esaurimento connesse a malattia organica, che richiedono un trattamento diverso e specifico della patologia. La parola esaurimento è intesa nel linguaggio comune come un sinonimo di disagio. Per un medico invece rappresenta l’adattamento meno efficace con il quale un paziente risponde a stressors reali o immaginati. Anche eventi di vita quotidiana possono portare ad esaurimento psicofisico dovuto ad adattamento. Lo snodo essenziale per comprendere i legami singolari tra situazione che ingenera esaurimento è la personale percezione dello stressors evidenziata dal singolo paziente. Gli adattamenti che corrispondono ad un esaurimento psicofisico possono coincidere con molte malattie somatiche e psichiche.
Secondo il metodo sottostante l’applicazione dei fiori di Bach per la valutazione dell’ esaurimento è necessaria l’osservazione di cosa muove, come si muove e dove si muove il paziente. Per avere un dato attendibile è necessario osservare la reazione e non l’evento scatenante la reazione. La reazione del soggetto in esaurimento agli stressors patiti è unica e irripetibile come l’impronta digitale ed è denominata risentito. Non esiste pertanto uno specifico fiore di Bach per l’esaurimento, ma tutti i fiori possono essere indicati. Il risentito di ogni paziente definisce il fiore o la combinazione di fiori necessaria al trattamento.
Una corretta osservazione del paziente affetto da esaurimento psicofisico è dunque necessario separare evento storico e risentito. In seguito l’attenzione è tesa alla corretta descrizione del risentito, perché l’evento storico rappresenta una situazione aspecifica occasionalmente coinvolta nell’induzione di una reazione specifica. Solo il risentito descritto dal paziente permette di individuare il rimedio di fiori di Bach utile nel trattamento. Un determinata situazione stressogena rimane un evento aspecifico fino al momento nel quale la reazione individuale evidenzia caratteristiche specifiche di ogni singola persona. Un lutto, una separazione oppure mobbing sono per esempio situazioni in grado potenzialmente di alimentare un esaurimento, ma ciò non avviene in tutti i soggetti esposti ma solo in alcuni. Solo nell’interazione particolare tra esperienza di stress e percezione di stress s’ingenera un esaurimento psicofisico. Il trattamento dell’ esaurimento con protocolli preconfezionati di fiori di Bach è pertanto estraneo al metodo oltre che scarsamente efficace.
I fiori di Bach sono indirizzati alla percezione personale degli eventi connessi ma rispetto anche all’organotropismo delle lesioni organiche talvolta implicate. La scelta di quale rimedio di fiori di Bach, quando e a quali dosi sia indicato nel trattamento del singolo paziente, deve essere riservata a un medico esperto. Si tratta di un’indagine complessa che procede dai segni fisici verso la percezione unica che il paziente ha degli stessi. Il trattamento con i fiori di Bach è preceduto dalla visita. Parte integrante della valutazioni sono sia le analisi strumentali e di laboratorio, sia i campi emozionali implicati. Inoltre il paziente a cui si somministrano i fiori di Bach potrebbe assumere per altre o stesse ragioni terapia medica di cui è necessario valutare l’interferenza con la somministrazione dei fiori di Bach. Pertanto è preferibile che ha prescrivere la terapia con i Fiori di Bach sia sempre un medico. L’ iscrizione presso l’ Ordine dei Medici e presso il Registro dei medici che praticano l’omeopatia, sono una indicazione per il paziente sulla qualità della formazione ricevuta dell’operatore. La terapia con i Fiori di Bach non si contrappone alle linee guida della medicina convenzionale. Al contrario stabilisce con esse una virtuosa sinergia e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.
Dott. Fabio Elvio Farello, Fiori di Bach a Roma
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